Ho spesso parlato delle straordinarie proprietà curative dell'Aloe, ma per non andare incontro a spiacevoli sorprese, è importante apprendere anche i potenziali effetti collaterali e le controindicazioni nell'assumere il succo di Aloe.
Iniziamo con l'elencare tutti i casi in cui l'Aloe non andrebbe mai assunto, o assunto eliminando alcune parti che potrebbero essere dannose per l'organismo:
Il succo di Aloe, che sia di Aloe Vera, o di Aloe Arborescens, andrebbe sempre evitato in gravidanza.
L'assunzione del succo, favorendo le contrazioni dell'utero, potrebbe portare l'aborto spontaneo del feto, specialmente nei primi tre mesi di gravidanza.
Se è questo il tuo caso, ti consiglio di evitare l'assunzione di succhi di Aloe che contengono aloina, in quanto questo principio attivo, presente soprattutto nella buccia, potrebbe provocare coliche nel lattante.
Si può invece assumere il succo di Aloe Vera senza aloina (quindi solo gel).
L'Aloe ha la capacità di "scacciare" tutto ciò che è estraneo, per cui è bene evitare di assumere il succo in caso di trapianto di organi.
Se assumi anticoagulanti dovresti evitare di consumare troppe verdure a foglia verde, perché contengono vitamina K, una vitamina che interferisce con il lavoro di questi farmaci.
Anche l'Aloe contiene vitamina K, per cui è controindicata a chi assume questi tipi di farmaci.
Devo dire che qui la situazione è molto soggettiva, perché ho visto persone con patologie gravi, come il Morbo di Crohn e la culite ulcerosa, migliorare in seguito all'assunzione del succo di Aloe Arborescens realizzata secondo la ricetta di Padre Zago.
In genere, per le persone che soffrono di colon irritabile, diverticolite o patologie al colon più gravi come appunto la colite ulcerosa e il morbo di crohn, consiglio di assumere il succo di Aloe Arborescens filtrato, senza buccia, o in alternativa il succo di Aloe Vera senza aloina.
Infatti la buccia può creare irritazione al colon, che in queste situazioni è già di suo infiammato. Tutto ciò si tramuta in dolori e fastidi all'altezza del basso ventre.
Anche qui è la buccia che provoca attrito e quindi fastidio, per cui si può assumere l'Aloe solo se il succo viene filtrato, o se si utilizza solamente il gel.
Quindi in questi casi vanno bene:
Specie nei primi giorni di assunzione, chi più, chi meno, con l'Aloe quasi tutti vanno incontro a "spiacevoli effetti collaterali". Parlo in particolar modo della diarrea.
In realtà è un fenomeno del tutto normale dovuto alla spiccata azione depurativa che questa pianta esercita sul nostro organismo e in particolare sul fegato e sull'intestino.
In genere entro tre o al massimo quattro giorni questo problema scompare e l'intestino torna regolare, ma se ciò non dovesse accadere ti invito a dimezzare l'assunzione, passando da 3 cucchiai da minestra al giorno, a 3 cucchiaini. Continua ad assumere l'Aloe nel dosaggio dimezzato per qualche giorno e se le cose tornano alla normalità, riprendi il dosaggio classico di tre cucchiai al giorno.
Se anche così non dovessi trovare giovamento, prova ad interrompere per qualche giorno e a ricominciare gradualmente con il dosaggio dimezzato e dopo 3-4 giorni con il dosaggio classico.